Randazzo
dintorni,
L’origine del nome del paese è incerta e due sono le ipotesi più attendibili: quella che farebbe risalire il nome all’antica città di Trinacria che in lingua latina e senza la T, sarebbe diventata Randatium, e l’altra legata al nome di Randas governatore di Taormina che occupò le terre del comprensorio di Randazzo in epoca bizantina.
Nel 1078 Ruggero d’Altavilla visitò Randazzo donando al convento di S.Maria Maddalena il quadro di S. Maria Maddalena. Dal 1194 iniziò, durante il regno di Enrico VI, la dominazione sveva che diede a Randazzo una forte spinta propulsiva riguardo al commercio e allo sviluppo urbanistico.
Nel 1282 fu campo di battaglia durante la guerra del Vespro contro Carlo d’Angiò. Con la dominazione aragonese ebbe inizio un lungo periodo di splendore, testimoniato dalle numerose opere d’arte presenti, tra le quali la chiesa di S.Maria, edificata tra il 1217 e il 1239 in stile normanno – svevo, che dell’originaria struttura conserva le tre absidi e i torrioni. La chiesa è costruita con blocchi di pietra lavica e nella facciata e nel campanile spiccano motivi a contrasto in pietra bianca. L’interno è in stile rinascimentale, a tre navate a croce latina.
Proseguendo per Via Umberto, si arriva a Piazza Municipio dove si trova il palazzo del Municipio che occupa un antico convento con Chiostro. Nel laterale della piazza vi è la via degli Archi sormontata da archi a sesto acuto e belle bifore del ‘300 per cui si giunge in Piazza S.Nicolò, dove è posta la chiesa omonima del XII secolo.
Altra importante chiesa è quella di S.Martino, a tre navate con facciata barocca in pietra lavica e un magnifico campanile gotico del ‘300. Nella stessa piazza si trova il castello Svevo, superstite costruzione delle otto torri che circondavano la città, oggi museo dei pupi siciliani.
La festa della patrona, la Madonna Assunta, si celebra il 15 agosto con una processione del tradizionale fercolo alto venti metri che rievoca in tutta la sua bellezza i misteri mariani e durante le festività natalizie sono famosi i Presepi viventi.
Monumenti (A cura della dott.ssa Maristella Dilettoso)
Le mura e le porte Randazzo era circondata da una cinta muraria lunga circa 3 Km, probabilmente di epoca sveva, con 8 torri e 12 porte, visibile ormai solo per brevi tratti. Rimangono oggi soltanto una torre (il Castello) e quattro porte. | |
![]() | Porta Aragonese: si apre sul tratto più lungo delle mura superstiti, e deve il suo nome al fatto che Re Pietro d’Aragona, restaurandola assieme alle mura, vi fece apporre, accanto allo stemma di Randazzo, il proprio e quello della moglie Costanza, tuttora visibili. Detta anche Porta di San Giuliano, o più comunemente «Porta ‘o mustu», perché nei suoi pressi avevano stanza i doganieri addetti al controllo dei prodotti che entravano in città. |
Porta San Martino su un breve tratto residuo di mura, è detta anche Porta Palermo, o Porta San Cristoforo, dall’immagine del Santo che un tempo vi era affrescata, poi scomparsa, ma sostituita nel 1983 da una composizione in ceramica policroma del prof. Nunzio Trazzera. | |
Porta San Giuseppe è una posterla che si apre alla sommità di una breve scalinata, in prossimità del luogo dove sorgeva un tempo l’omonima chiesa. | |
![]() | Lungo via S. Margherita si trova la Porta Pugliese, altra posterla prospiciente le balze deIl’Alcantara. |
Chiesa di Santa Maria
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Chiesa di San Nicolò La più ampia di Randazzo, risale al secolo XIII, ma ha subito vari rifacimenti: il campanile, mai ultimato per varie traversie, è del ‘700, le absidi del XIII secolo, la facciata tardo-rinascimentale, la cupola ricostruita nel dopoguerra. All’interno, si può ammirare: -la statua marmorea di San Nicola di Bari di Antonello Gagini (1523), -la Custodia del Sacramento sempre dei Gagini, -un Fonte battesimale in arenaria del XIV secolo, -un Crocifisso dipinto su tavola (XVI sec.), -un trittico di scuola antonelliana con la Madonna tra S.Lucia e S.Agata, -un retablo (XV sec.), raffigurante la Madonna col Bambino, S.Giacomo, e storie, -la tela del «Cristo crocigero» di Onofnio Gabriele, -la Trinità di Giuseppe Tomasi (1651), -una Madonna di marmo, gia nella chiesa di S. Domenico. | |
| Chiesa di San Martino il Fonte battesimale in marmo di Angelo Riccio (1447), |
![]() | Palazzo Reale edificato sotto i Normanni, pare abbia ospitato Re e Regine. Danneggiato da guerre e terremoti, ne rimane inalterato l’esterno del primo piano, dalle modanature intarsiate in pietra bicroma, motivo ornamentale ricorrente anche in S.Martino, cornicette laviche, e bifore bianco-nere con finestrina centrale. Una curiosità: sulla via laterale la finestra accecata, da cui si sarebbe affacciato l’imperatore Carlo V quando nel 1535 visitò Randazzo e si rivolse ai cittadini, nominandoli tutti “cavalieri”. Il Castello.
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